Decadenza, gli strappi si sovrappongono sulla linea rotta degli anni. La TUA faccia si staglia, ritaglia, sul muro grezzo, come la vita, sgualcito e rancido di ossa di topi in decomposizione.
Dorata, così era, una corona e uno scettro, così l’avevi addobbata, sovrana, la tua faccia, su ogni angolo dell’universo, unica e trina, divinità solo mediocrità e noia.
Tempi andati, ora è decadenza; imbelletti i colori sbiaditi di sgargianti terre che l’effetto ottengono del ritocco mortuario o del pacchiano trucco di uno sfigato pagliaccio di periferia. Ti incolli il trucco, le trite parole, ripeti p-e-d-i-s-s-e-q-u-a-m-e-n-t-e e colla su colla si scolla e cade.
cade e svela.
Chirurgia estetica murale, chirurgia del cuore; non si cancella mai ciò che sei stato.
Chiara
…ed è inutile anche perder tempo ed energie a cercare di farlo…
È così e mi è parso che questo murales fatto di carta incollata: la carta si scolla, ci si avvicina all’oblio, ma c’è sempre qualcuno che con un graffito, ci ricorda come eravamo. E come siamo.
Bacio :*
Bacio a te