Sì, la poesia la scrivo anche sui muri, a caratteri grandi e distinti. E te la faccio vedere ogni mattina, a te che entri nella metro e hai i pensieri che rotolano nel cervello, sogni appiccicati sotto le scarpe, destini gravosi sulle spalle.
Sì, la poesia te la dipingo di blu, a contrasto di quel grigio sempre, forse che hai dentro e lo rifletti fuori e il fumo e lo smog e la fretta.
E io quindi la dipingo la poesia, con un pennello grande e mille desideri.
E dipingo un muro sotto alla fretta che corre, visi incrociati mai vissuti.
“Il muro delle parole”
Rogoredo_Francesca_Pels
“Le storie a ricordarci che non siamo soli che non siamo solo una macina di cellule”
Che importa se poi il tempo cancellerà, che importa cosa sarà domani, non vedi?
Il colore ora c’è, è vivo, disegna e si mostra, senza esitazione e accende la poesia.
“Il muro delle parole” Rogoredo_Ste_Marta
“Sere di memoria Trame di un destino”
Cos’è, dimmi, la poesia, se non parole sovrapposte una sull’altra?
Cosa senti quando leggi? Li vedi i caratteri distinti? Il cielo che sbuca nonostante tutto?
Dimmi? Quell’azzurro dove ti tocca?
“Il muro delle parole”
Rogoredo_Ivan
Mille parole e più di mille e mille ancora si intersecano e giocano sui muri con il sole, con il vento, la pioggia le scompone in una danza allegra/triste/monotona. E non c’è un senso vero se non quello che è nato nelle mani di chi ha dipinto che ora torna a te che guardi. E forse, forse sogni.
“Il muro delle parole”
Rogoredo_Francesca Pels
“Lettere movitazionali immotivate per scegliere per ingoiare un lavoro che non mi lasci altro che lavorare”
Io, io la poesia la dipingo sui muri perché tu la veda. E la viva.
“il muro delle parole” Rogoredo_Mate
Il “muro delle parole” è visibile a Rogoredo, dipinto sul muro all’ingresso della metropolitana. E’ stato inserito nella manifestazione “Cortili Inversi” (qui il sito) di cui ne ho parlato diffusamente su Poeti d’ombra (qui il blog) , intervistando quasi tutti i poeti presenti, tra cui anche Francesca Pels e Ivan.
Chiara
squarcidisilenzio 
E me lo ricordo bene quel muro 🙂