La percezione di se stessi sul Web

Il web è lo specchio della nostra società, e questa è la società dell’apparire, del primo posto, dei tanti like, delle approvazioni, delle provocazioni, dell’ignoranza più accesa: cosa vogliamo avere di rimando? Shakespeare? Dante?
No, ci meritiamo quello che abbiamo.

Plutonia Publications

percezione di sè stessi

Ne discutevo con un caro amico qualche giorno fa: possibile che la soglia di autocritica si sia abbassata così tanto in così poco tempo?
A guardare sui social network pare di sì. C’è una crescente percentuale di persone che non si rende conto di quando e quanto scade nel ridicolo.
Prendiamo il mio campo professionale (la scrittura): ogni giorno vedo nuovi scrittori – autopubblicati o con editore, poco importa – che propongono libri ed ebook di cui una persona sana di mente e matura dovrebbe vergognarsi. Non parlo tanto del contenuto – mi guardo bene dal leggerli – quanto della forma con cui vengono presentati. Che poi la forma spesso è lo specchio del contenuto.
Copertine orribili, che paiono disegnate sotto l’effetto di mescalina. Sinossi sgangherate, presentazioni demenziali. Eppure questa gente ci crede.
Ci crede fottutamente.

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9 pensieri su “La percezione di se stessi sul Web

    • Non parliamo male dei concorsi, che poi arriva il furbo di turno e ci troviamo le gomme dell’auto forate ( o anche peggio, sia mai)
      La qualità ormai s’è persa, Marta, la copertina è un optional, tutto puntato sulla quantità, sull’esserci e basta, non importa il come.

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