Se si potesse cancellare, come una magia, una bacchetta magica, qualcosa del 2015, definitivamente, voi cosa vorreste cancellare?
Questa è la mia città, Biella; e questa era la piazza del Duomo.
Una piazza il cui selciato è di ciottoli di fiume. Al centro, la fontana del Mosè. Tutto intorno, una fila ordinata di platani. Un insieme coerente con la città, una piazza non molto frequentata perché fuori dal giro solito del passeggio. Quotidiani abitanti: stormi di piccioni, adolescenti e fedeli.
Questi sono i lavori iniziati ad Agosto, con una convenzione tra la Città di Biella e il Capitolo della cattedrale di Biella.
(chi fosse interessato al progetto, qui il pdf del comune)
Facendo un breve sommario del sottosuolo (di una città che vanta pochi reperti archeologici e quindi tutto quello che si trova è come manna dal cielo) si sono trovate le fondamenta della vecchia chiesa, sepolture medievali, un rifugio della prima guerra mondiale. Poche cose, ma che per mancanza di fondi, sono stati prontamente coperti, dicono per preservarli, io dico per sempre. (qui l’articolo sui reperti archeologici)
Dopo solo 5 mesi, la maggior parte dei platani abbattuti, i reperti tombati, ecco la piazza oggi.
Ciottoli inseriti in lastre di pietra lisce e chiare in uno strano gioco di colori e disarmonia. I pennoni? Luci a led e telecamere. I platani? Non ci sono più, al loro posto un quadrato d’erba e un cippo.
A me questa piazza nuova non piace. Sono stati spesi 2 milioni e 200 mila euro per cosa? Per tentare di rendere moderna una piazza che non lo è? E non lo è perché il suo contesto è un contesto ottocentesco, una piazza raccolta, a pochi passi dal Battistero romanico, costruito con ciottoli locali e laterizi sulle rovine di un sepolcreto pagano tardo romano. Da restauratrice ho imparato a rispettare il tempo, la storia, a dare coerenza tra il restauro e il rifatto; a non invadere, a non prevaricare sull’opera, a lasciare il più possibile la natura originale, nel più assoluto rispetto.Dicono che ci abitueremo, che passerà il tempo e tutto tornerà nella mente come vissuto. Io non lo so e se potessi, davvero questa nuova piazza la metterei nel cestino delle cose che non piacciono del 2015.
Poi c’è di peggio, lo so.
E voi? C’è qualcosa da mettere nel cestino e buttare via?
Chiara
Il 24 Gennaio.
è il giorno del tuo compleanno?
No: quando incontrai Lei per la prima volta.
Sapendo che ci saremmo lasciati, prima della fine dell’anno, non ci sarei più andato.
E no, a me non interessano discorsi tipo “è stata tutta esperienza”, “almeno hai tentato” o “ci sono stati comunque momenti belli”.
Adesso, è diventato solo tempo sprecato.
Allora io il 10 settembre 2014 alle 17.35
Ma è l’anno scorso, non questo 😛
L’inizio, la fine esattamente un anno dopo, quindi cancellerei il 10 settembre
😦
E anche il 26 dicembre 2014, e poi ci sono ricascata …
Succede, purtroppo…
Solo che non possiamo sapere il futuro quando viviamo il presente. Quindi o non viviamo mai o viviamo e accettiamo anche la sconfitta di aver fallito.
Altre possibilità non ne vedo.
Sicuramente.
Al momento, facciamo quello che facciamo perché ci crediamo, ma poi è ovvio che emerga il pentimento, se il tentativo va a vuoto.
io cancellerei me stessa e un’altra persona del 2015
È una scelta drastica. Ma se ritieni possa servire, bene. Però, sempre questo amore, queste delusioni; non sarà che facciamo troppe aspettative? Spero tu ora possa vivere meglio.
Purtroppo non si cancella niente, ma tranquilla, do un senso positivo a tutto, l’ importante è vivere 😉
È bello quello che dici, sapere dare un senso positivo alle vicende delle vita, nonostante tutto, è sinonimo di intelligenza e serenità. D’altronde, vivere resta una delle esperienze migliori che possiamo avere.
Buona vita, dunque 🙂
Infatti, la risposta che avevo dato era ironica, non cancellerei niente della mia vita, se mi guarda alle spalle ho un sorriso gentile per tutto quello che mi appartiene ❤
E fai bene, tu sei la tua vita; avere rispetto per se stessi è un passo importanta 🙂
Ce ne sarebbero di cose da cancellare, Chiara carissima. Di certo la disorganizzazione, la faciloneria e l’incompetenza con cui si affrontano i lavori pubblici, conservativi e non, sono fra quelle. Ma fanno anche parte del DNA, temo. Colgo l’occasione per fare a te ed ai tuoi cari i migliori auguri per un 2016 meraviglioso. Ciao, Piero 🙂
Mi sa che devo attrezzarmi con un cesto dell’immondizia ENORME! Un buon anno anche a te, alle persone a te care :*
Grazie Chiara! 🙂 Baci!
:*
Il derby perso vale? 🙂
Vale, vale eccome, anzi vale tantissimo! 🙂
un abbraccio gemellino, e buon anno, che sia minchione come sempre :p
Un abbraccio forte anche a te gemellina mia!
:*
È un obbrobrio criminale!
Mi tocca citare Sgarbi e già sto male, ma mi tocca proprio citarlo “Piazza Duomo è un delirio di ignoranza”
http://www.laprovinciadibiella.it/pages/piazza-duomo-e-un-delirioignoranza-15293.html
Ha ragione però.
Sì.
Io non cancellerei nulla. Non c’è nulla di così brutto da non poter far parte della mia storia e nulla di così bello da non essere parte di essa… Un bacio mia cara ed auguri
Buona la tua filosofia. Io invece qualche calcetto fuori dalla mia vita ad alcune cose lo darei volentieri.
Non tu, però 🙂 Un bacio e buon anno.
Be Chiara mi raccomando
😉
Era molto meglio prima purtroppo! Meglio non cancellare niente…che al peggio non c’è mai fine, speriamo solo di andare sempre verso il positivo, tantissimi Auguri di Buon Anno Chiara!
Mi piacerebbe capire se il positivo può essere universale o è solo soggettivo. Perché di certo chi ha progettato questa nuova piazza ha creduto (me lo auguro) di fare qualcosa di positivo. Ma nella realtà è davvero terribile: che occhi hanno avuto? E che criterio di giudizio?
Buon Anno Silvia
Potrei dire con facilità la malattia di mamma, però le cose sono andate bene (stanno andando che non è roba che si risolve veloce) e quindi la tengo, sì, anche quella, che qualcosa di buono è in fondo arrivato anche da lì. Un abbraccio Chiara, auguri!
Quando si è capaci di trovare del buono anche dalle malattie, buona parte del cammino è fatto. Purtroppo non possiamo sottrarci alle responsabilità, a quello che accade nonostante ci paia assurdo; bisogna, come scriveva sopra Dimitilla, cercare un sorriso in ogni cosa.
un abbraccio a te, grande e uno speciale alla tua mamma.
Ciao