E’ inutile dirlo, ma tutti noi siamo sottoposti a giudizi, critiche, commenti da ogni parte, soprattutto quando si decide di esporsi. Di mostrarsi, di dire la propria opinione.
E’ difficile essere capiti, se non quasi impossibile.
E’ difficile che si vada oltre al proprio naso di pregiudizi, lasciando la mente libera alle parole. Alle volte basta solo vedere un viso per essere pronti a declamare le proprie verità, senza neppure darsi il tempo di un attimo.
E’ difficile essere capiti, ma chissà come, ci si arroga la presunzione di capire gli altri, come se ci fosse una comunicazione interrotta tra le persone, su binari che non hanno incontri.
Quindi a cosa serve tentare di farsi capire? A cosa serve parlare, spiegare, diffondere, esprimere un pensiero se già si sa che verrà stravolto e accomodato secondo l’estro del momento, ben consapevoli che per ogni testa un estro e quindi il nostro pensiero prenderà mille destinazioni diverse?
Io, oggi, resto tra le cose certe, quelle che si toccano, che hanno un nome, un utilizzo, un concreto inconfutabile, sul quale non si possono emettere giudizi e pregiudizi, ma solo definizioni.
Avere un padre antiquario, permette di venire a conoscenza di parti del passato ormai desuete.
Voi sapete cosa sono questi tre oggetti?
Chiara
Le risposte sono nei commenti. E i quesiti risolti.
Il fascino della lettura dei blog la mattina sta nello scoprire un tema che si diffonde tra i vari post come una marea comune che prende colorazioni personali in ognuno degli scriventi. Così stamattina OrlandoFurioso scrive sulla verità, Melody scrive dei Se nei giudizi e qui Chiara sviluppa il suo punto di vista sul giudizio, l’interpretazione … Gli esempi potrebbero essere ancora tanti altri in questo mare chiuso che bagna ognuno di noi.
Per quanto riguarda le foto riconosco dei vecchi pennini, di altro non so dire. 🙂
Penso che alla fine il nostro esistere qui, sia capirne il senso per viverlo al meglio.
I pennini sono giusti, per il resto attendiamo altri blogger 🙂
Buona giornata 🙂
Posso dire solo dei pennini. Forse gli oggetti della prima foto servono a bloccare qualcosa.
Non proprio, su, pensaci bene, sapendo che nessuno dei tre oggetti è ancora in uso oggi, se non per oggetti d’antiquariato.
Non è facile: che siano oggetti d’antiquariato non è un suggerimento, ne chiedo un altro! 😀
nuuu..lasciamo un po’ e vediamo se qualcuno ci arriva 🙂
Aspettiamo allora 😉
I chiodi sono stati indovinati poco sotto 🙂
Bene allora!
Caratteri di stampa, pennini, punte per compassi (forse) 😀
Il primo è proprio fuori strada. Il secondo ormai si sa ed è giusto, il terzo ha a che fare con le punte, questo si 🙂
No, no…non caratteri di stampa 😦
Sembrerebbero dei chiodi speciali per fissare qualcosa…delle tele? dei fili?
Mah…
Il primo è parecchio difficile, e se non fosse stato per mio padre e le sue conoscenze, non l’avrei saputo.
Lo hanno scoperto poco sotto, Marta
Il terzo…potrebbe essere delle punte di cacciaviti?
Ok poi smetto…
è che questi quesiti mi prendono la mano 😀
No. Sono punte di un oggetto che non si usa più o comunque è un oggetto d’antiquariato.
Sono contenta, l’ho fatto apposta per rilassare la mente e giocare un po’ 🙂
….rilassare?!?!? 😀
Concordo pienamente! I primi sono chiodi per le suole delle scarpe? I secondo la parte che scrive delle stilografiche? Ultimi , chiodi?
yep! Ebbene si, sono chiodi per le suole delle scarpe! Sai anche per che scarpe? Sono proprio specifici per un tipo di attività. I secondi pennini e il terzo, no, non sono chiodi
Oh….a dire che mio nonno faceva il calzolaio 😦
Uhmmm, credo siano scarpe da cantiere o comunque con lo scopo di proteggere il piede che si espone a grossi stress, e antiscivolo. Ci ho preso? Che sona saranno mai i terzi … Riguardo la foto
Si, ci hai preso, ma puoi arrivare proprio allo specifico. Dai 🙂
Sto sclerando …. 😭
Chiodi da scarpone da ghiaccio
Pennini da inchiostro
Puntine da Grammofono 🙂
Scarpone da ghiaccio, vivendo in Sardegna? Non ci sarei arrivata mai! I pennini ci avevo preso … Le punte del grammofono non le avevo mai viste. Bello questo gioco però … Voglio giocare ancora! 😘
Guardata … Sono perni che tengono insieme cose come le maglie degli orologi?
no.
Per poter salire sui tronchi degli alberi……
no, ma si tratta sempre di aiutarsi a salire.
Sul ghiacciaio?
siiiiiiiiiiii!! sono chiodi per suole da scarponi di montagna da usare come ramponi 🙂
Ah, Silvia ha indovinato le puntine. Sono da grammofono
Accipicchia! Le puntine da grammafono 🙂
non ci sarei mai arrivata…mi sembrano troppo grosse….boh…
va bene, grazie
oggi mi hai dato da pensare …nel senso buono 🙂
nemmeno io avrei mai saputo. Se le cerchi su google ne troverai tante scatolette. Io ne ho un pacco grande. Mio padre, che ha 82 anni e che se sporgi lo sguardo nel riquadro a destra del blog, dove c’è il link del mio sito di lavoro, lo vedrai oggi immortalato con Michelangelo Pistoletto, nostro vicino di lavoro, ha una cultura immensa di piccoli oggetti e utensili. Una vera miniera 🙂
Chepeau! 82 anni….dove si firma?
Ci credo…prima si conservava tutto…
Gli ultimi sembrano chiodi anche a me. Vabbeh…prima o poi si svelerà l’arcano 😉
No, non sono chiodi, sono punte …per?
disegnare?
no. Ma si consumano in fretta anche se non si direbbe
mi arrendo!!! 🙂
Punte per lavorare il cuoio?
No
Uhm….
Più che punte sono puntine
punte per perforare tipo quelle dei trapani moderni?
anzi, ripensandoci, forse sono punte che servivano per stagnare…..
No, le chiamo con il suo nome. Sono piccole e quindi puntine. Vengono cambiata abbastanza spesso perchè il loro uso le logora, ma sopratutto consuma la punta che è il mezzo con cui accade qualcosa
ho aiutato o peggiorato ? 🙂
booooo…..non ne ho proprio idea 😛
ma sono di ferro?
sai che non lo so se ferro o una lega? Sono resistenti perché soggetti ad usura, anche se a vederli in funzione non si direbbe. Comunque devono essere sempre a punta perché se no possono rigare e quindi compromettere il loro uso.
E’ per questo che si cambiano spesso
puntine dei vecchi giradischi??????
siiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!! :))))
evvvvvai!!!! 🙂
E brava Silvia! 🙂
siete stati bravi 🙂 Grazie
il merito è tuo, quando hai detto che devono avere sempre la punta altrimenti possono graffiare mi sì è accesa la lampadina dei dischi che sul giradischi ogni tanto si rigavano perché la puntina saltava il tracciato 😉
Grrrrr, ma dove avevi simili oggetti?
Mio padre è antiquario e da lui si trovano tanti oggetti strani
Anch’io sono figlia di un antiquario – restauratore. Purtroppo però non c’è più e quando era qui ho imparato troppo poco, da lui. Quindi restauri anche tu? E’una cosa meravigliosa, secondo me…
si, restauro ceramiche e oggetti in legno policromi e dorati. Se guardi al lato destro del blog, troverai la mia pagina Fb. Mi spiace per tuo padre, sono una fucina di ricordi.
Vero… Dove lavori?
A Biella
Lavori bellissimi, i vostri. Domani, con più calma, li guarderò meglio. Mio padre, invece, si occupava esclusivamente di falegnameria. Buona notte, sogni d’oro (e non di stucco!)
Anche mio papà è nato come falegname, poi è diventato restauratore e antiquario, ma ora è in pensione. Il laboratorio Chiarartè è solo mio.
Buona notte anche a te.