Non tutte le uova hanno la sorpresa! (ovvero posso fare la food blogger?)

Mi piace molto cucinare, mi distrae, rilassa. Sono portata per i primi piatti, gli antipasti, la pizza.
Sui dolci invece, trovo difficoltà, la torta non lievita mai del tutto, la glassa resta spesso liquida, il gelato ghiaccia. Ma non è nelle mie corde arrendermi e quindi per questa pasqua mi sono cimentata nelle uova formato Minions.

I Minions, per chi non lo sapesse, sono questi.
ciao

minions

Carini, vero?
Bene, ho trovato una ricetta semplice.
Basta rassodare un uovo, sbucciarlo e poi immergerlo nei coloranti blu e giallo.
Così:
1

Facile, no?
Poi con il colorante nero si procede nella decorazione del contorno degli occhi che vengono applicati.
Risultato? Questo! (non il mio io, quello della ricetta)

minionsHo tutto pronto, uova rassodate, colori nella vaschetta.
Tento di tenere l’uovo mentre lo immergo nel blu, ma si sporcano le dita e qualche macchia va anche nella parte del giallo. Poi provo con il giallo che scende fino al blu, creando un verdino prato. Alla fine con il nero che comincia ad espandersi fino a creare una macchia informe.
Ecco il contorno occhi e bocca: pochi tocchi e i Minions sono pronti!

20150405011626 - CopiaBwhahahahahahhaahhahahaahah!!!! Sono pronta, da oggi sono una food blogger!!!
O no? 😉

Buona pasqua blogger
Chiara

Quante ore farai passare ancora?

Io, oggi, vorrei dirvi che vivere è movimento. Lo sappiamo tutti vero? Movimento di passi, di pensieri, di cellule, di ciglia, di nervi e sangue che scorre.
Movimento verso gli altri, muoversi via dagli altri; c’è chi impazzisce per la palestra, il footing, lo yoga, chi per i movimenti circolari del cucchiaio nelle pentole, chi per quel passionale movimento nel letto, chi per il muovere lento delle pagine dei libri, chi il pulsare delle casse; chi stravede per il movimento dei corpi nella danza, chi il muovere delle mani sul volante, chi ama il battito del cuore.

Ecco che allora, lo capite da voi, l’immobilismo è una sorta di castrazione, di deviazione. Di snaturamento. Una violenza innaturale.
Quando si è obbligati a non muoversi o quando ci obblighiamo a non muoverci e intendo, lo sai, sia di muscoli che di cervello, le azioni si frenano, si riducono, in una corsa malata dentro di sé. E gli spiragli che prima albeggiavano, si chiudono sempre più; ridotta l’aria, rimpiccioliti i bisogni, tutto rallentato.

E’ una spirale che si chiude e occorre tanto di sé per non restare preso negli ingranaggi e triturato come prezzemolo sul tagliere. Che sì, è anche vero che sotto forma di tartare faremmo anche la nostra bella figura, ma in piedi e dentro alla vita, siamo meglio no?

Non fermiamo lo scorrere del tempo, non tornerà più, io lo so.

Chiara 

Ma tu l’amore lo fai sopra il tavolo o a tavola?

Ebbene sì, una delle cose che apprezzo e amo in un uomo è se e come cucina.
Mi piace immaginarlo fare la spesa, cercare i prodotti per le sue ricette; mi intriga vederlo ai fornelli, affettare finemente le cipolle, tagliare il formaggio e poterne condividere l’assaggio.
Il sugo mantecato, il frigo aperto e chiuso, la tavola che si apparecchia. Mi tenta il rimestare del cucchiaio, il tempo d’attesa, la lentezza…non avere mai fretta quando un uomo cucina.
E’ un incedere di preliminari, sguardi e ammiccamenti sensuali mentre l’olio sfrigola e  le posate s’adagiano sul tavolo.
Una danza di piacere, profumi e vapori, un uomo che cucina impartisce lezioni ai fornelli, che lo assecondano.

Non mi toccare, sfiorami mentre riempi i piatti di delizia e io attendo, trepidante, l’attimo di piacere intenso sul palato.

Mi piace fare l’amore sul tavolo, perché no, ma a tavola, se cucina un uomo, si gode molto di più.

Chiara