Dopo una tempesta, vera, mediatica, emotiva, si resta per un attimo senza fiato, salvo poi riprendersi e tentare, ognuno a suo modo, di dire il proprio pensiero in merito.
Ieri il mio nome e cognome è stato tirato in ballo su questa piattaforma da un blogger con queste parole: ” Chiara Lorenzetti (che ritenevo persona intellettualmente onesta)”.
Tale definizione di me è stata fatta all’interno di un commento ad un post di un altro blogger, ma non sotto ad un mio commento in modo che potessi leggerlo in notifica; così, a muzzo e devo al buon cuore del proprietario del blog che si è premurato d’avvertirmi in privato, l’esserne venuta a conoscenza.
Tale citazione di me è stata fatta senza alcuna motivazione ( cito “lei sa”), senza spiegazioni a nessuno, così, un’offesa gettata al vento.
Finisco dicendo che quel post è stato un post che ha avuto tantissimi commenti e molti di blogger che frequento e stimo.
Esco subito dal fatto privato per pormi e porre a chi segue quest blog, il mio pensiero.
Worpress è un luogo aperto, come altri social è UNA PIAZZA. Non ci sono pareti e tutti leggono di tutti.
Se gridi ti sentono tutti, se offendi ti sentono tutti, se dici ti amo, ti sentono tutti.
Su questo credo che tutti siamo d’accordo.
Se io decido di offendere qualcuno senza indicare nome e cognome, lo faccio nel mio blog, nei commenti d’altri, succede molto più spesso di quanto si immagini, cari miei. Ci si nasconde dietro alle parole e giù bestemmie al malcapitato. Ma siccome sono senza nome e cognome, tutti se le possono vestire e svestire a proprio piacimento, senza però avere mai la certezza di essere proprio il soggetto di quelle parole. E così vale per chi le legge che non se le veste ma le legge e basta. Se anche avrà tra i suoi blogger preferiti o stimati o amici il soggetto delle invettive, non leggendo nome e cognome, non capirà e non potrà avere influssi sui propri pensieri. Magari potrà chiedere ma dovrà per forza accettare quello che gli viene propinato, vero o falso che sia.
Altra cosa è invece quando si decide di offendere nella pubblica piazza una persona usandone nome e cognome, in un luogo ove ci sono molte persone che la conoscono ma che, non avendo motivazioni e spiegazioni in merito, possono decidere o, di restare sulla propria posizione e conservare la stima per la persona offesa, o decidere di accettare l’offesa come vera e cambiare idea o approfondire il discorso e cercare di capire se è un’offesa gratuita o se corrisponde al vero.
Io trovo questo comportamento altamente sconveniente, perché nella foga dell’attimo, si rischia di distruggere la reputazione di altri solo per salvaguardare se stessi.
Ora, a dirla tutta, non mi sono offesa; se c’è chi pensa che io sia “disonesta intellettualmente” pazienza. Ne ho tanti altri di difetti e ben più vistosi.
E’ l’utilizzo del blog che ne è stato fatto che mi preoccupa.
D’altronde questo luogo virtuale è la vita stessa e tanto vale preoccuparsi più di tanto; a capirci davvero ci riescono proprio in pochi, al massimo due o tre : io, io me medesimo, io me stessa propriamente io.
Chiara
Ps: per chi fosse interessato al lieto fine, la persona interessata, su sollecitazione, ha capito di aver fatto uno sbaglio e ha chiesto scusa. Scusa per aver offeso, per avermi tirato in ballo a sproposito e di ciò lo ringrazio.