Dovremmo tutti chiamarci Andrea.

Dovremmo tutti chiamarci Andrea.

Sabato, itinerario dell’abbazia a Morimondo. 19 km a piedi immersi nel giallo delle risaie, tra ranocchie saltanti e granchi rossi -sí, ci sono i granchi rossi della Louisiana a Morimondo- prede di Ibis voraci.

Passa un uomo in bicicletta, si annuncia scampanellando, si ferma e saluta. Ha 83 anni, “in perfetta salute” ci tiene a precisare, “è merito di mio figlio, sa, è medico”.
Risponde al telefono “Sono qua con dei giovani” dice, mentre ribadisco di avere 54 anni.

Parliamo di come si possa vivere sereni e a lungo.
“Dovremmo tutti chiamarci Andrea, che si sveglia ogni mattina con una nuova idea” incalza senza mai scendere dalla bicicletta, accompagnandomi nel cammino. “E vivere come i marinai, che hanno sempre davanti a sé un orizzonte”

Riprende la conversazione al telefono e affretta il passo.
Vi saluto con rispetto” dice mentre, pedalando, se ne va.

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