Valeria Benatti

L’arte Kintsugi non è solo ricostruzione dei cocci in ceramica, ma è anche potente metafora della vita.
La si incontra nelle relazioni, spesso complicate, così come Valeria Benatti ha ben descritto nel suo libro “Gocce di Veleno”
Ho conosciuto Valeria qualche anno fa, durante uno dei miei corsi di tecnica moderna, organizzati in collaborazione con Giappone in Italia, ospiti della delicata e cordiale Barbara di La Teiera Eclettica: ha voluto sperimentare con mano l’arte Kintsugi passando dalla metafora alla ceramica, perché, in fondo, è questo il modo migliore per comprenderla.

“Stavo scrivendo il mio secondo romanzo, “Gocce di veleno”, che è la storia di una guarigione, quando sono incappata in una foto che mi ha colpita. L’ho vista sui social, era una tazza riparata con l’oro, e la didascalia raccontava per sommi capi l’arte del kintsugi. Volli approfondire perché il tema delle ferite da superare era centrale nel mio libro. La protagonista, Claudia, esce malconcia da un amore malato e frequentando un centro antiviolenza “scopre” di essere stata vittima di molestie da bambina. Si trova dunque a dover in qualche modo curare anche cicatrici profonde e antiche, di cui si vergogna. Ebbene la riparazione con l’oro insegna proprio il contrario, e quindi ho inserito nel romanzo alcune pagine dedicate al superamento della vergogna, e alla riparazione dei traumi usando proprio il kintsugi come splendida metafora.

A libro pubblicato sono anche riuscita a partecipare a un corso basico per imparare a riparare con l’oro, e con immensa gioia ho messo in pratica quanto avevo teorizzato. Questa la coppetta che ho aggiustato con le mie mani. E a riprova che sono guarita anch’io, ho intitolato l’ultimo romanzo “Da oggi voglio essere felice”!”

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