Wabi sabi, come lo racconto io

Il termine Wabi Sabi nella cultura giapponese ha mille declinazioni. È un concetto estetico di difficile spiegazione, racchiude in sé molte parole e sensazioni.

Wabi  significa ‘dipendenza’ e  sabi significa ‘solitudine’ o ‘distacco’

Wabi Sabi è un concetto che un Giapponese racconta con il silenzio, perché è un sentimento intimo e profondo, una rappresentazione reale di un mondo che vive del distacco delle cose, il senso dell’essenziale, scarno; wabi sabi è il colore della terra, dell’autunno; ha in sé decadenza e malinconia, frugalità e calma.

Quando conduco i miei laboratori di Kintsugi, tra le varie informazioni, mi trovo anche a cercare di spiegare il concetto wabi sabi. Mi viene sempre complicato e ogni volta uso parole diverse, termini nuovi, unisco concetti: mai una volta mi ripeto. E più cerco di spiegarlo e meno ci riesco. E più conduco corsi e meno riesco a farlo.

Ho quindi pensato che il modo migliore per raccontare wabi sabi siano le immagini. Immagini che a me hanno fatto percepire il concetto wabi sabi e che riescano a spiegarlo a chi non lo conosce.

A Lugano ho trovato un albero solitario, piantato nel giardino di un chiostro a metà tra una chiesa e un palazzo moderno. Questo è per me wabi sabi. 

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7 pensieri su “Wabi sabi, come lo racconto io

    • Grazie a te, Marta. Una delle cose che ricerco nelle immagini è la semplicità che racconti storie. Non è facile, di solito è confusione o nulla. Ma come dici bene questa foto contiene tanto.
      Un abbraccio

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