Ho degli amici splendidi, si sa. O meglio, io lo so. Persone uniche, per un anno, per una vita, accanto a me, di fianco, stretti, condivisi.
Ne parlo spesso tra queste righe, perché è giusto dar loro nome e valore.
Un amico si coltiva perché è simile ad una pianta e come una pianta ha le sue caratteristiche: una rosa con le sue spine non ama farsi toccare, una calla è delicata, il fiore del tronchetto della felicità fiorisce solo di notte. Occorre saperli capire e difendere, vivendoli, sebbene alle volte ci paiono comportamenti difficili perché diversi dai nostri.
Ma ove c’è l’amore, tutto si supera.
Mi sono trovata a parlare con un amico di odio e amore. Non temo i miei sentimenti, so anche questo, ma l’odio non mi è avvezzo, sebbene capiti che lo provi. Mi infastidisce, è un cappio che mi soffoca, un fardello che toglie il sonno, un esistere che si alimenta da sé verso il nulla.
Un nulla vuoto che genera nulla.
Eppure il mondo ne è pieno, zeppo, infarcito, e senza una vera matrice interna: si odia a prescindere, per partito preso, senza indagare, tentare di capire, solo giudicando. Si odia e non si dimentica.
Il mio amico, uno di quelli splendidi di cui ho detto, ha tentato, riuscendo in parte, a farmi capire che l’odio è un sentimento umano, che accade di provarlo, ma che se riconosciuto, si può allontanarlo. E vivere in una pacata serenità.
Capendo che l’altro, o la situazione, o il fatto, sono accessori della vita e che non ne vale la pena davvero. Ha usato il termine cristiano “Ama il prossimo tuo come te stesso” che in sé contiene il senso dell’esistenza: la persona a cui noi dovremmo essere grati, che dovremmo amare stimare sopra ogni cosa, siamo noi e se riusciamo ad amare gli altri con la nostra stessa intensità, abbiamo raggiunto lo scopo.
Eppure pare sempre più difficile combattere i demoni che ci assalgono…
Chiara
Difficilissimo amarsi.
Altrettanto lo è amare gli altri.
Ci si imbarcamena…
Cerco di imparare ad amarmi. Gli altri no so…vediamo se riesco prima con me…
La vita in sé è difficile e ogni passo è una prova nuova. La storia dell’amico come una pianta l’ho sentita da raffaele Morelli. lo ascolto in radio e secondo me ha delle visioni su come gestire se stessi e le proprie relazioni che sono illuminanti.
Ma, per quanto mi riguarda, molto vere.
Ottimo che impari ad amare te stessa, è il primo passo per ogni dove
Credo che poi ci sia un rapporto importante tra il modo con cui ci si ama e il modo in cui si amano gli altri.
Anche per me l’odio è un sentimento sconosciuto.
Se leggi bene non ho scritto che l’odio mi è sconosciuto, non sono santa, ma che non sono avvezza ad odiare.
Non ci crederai ma non sono santa anche io
Certo che ci credo 🙂
Chiara scusa ma quel “Ama il prossimo tuo come te stesso” io credo non comporti distinzioni. Questo è il mio pensiero..
Prova ad amare anche i tuoi demoni, sono parte di té stessa.
Epperò, ci vuole un coraggio spietato.
E’ inevitabile farlo se vuoi davvero stimarti. Non devi amarli per forza, ma conoscerli e parlarci, comprenderli, prenderci confidenza. E’ la strada giusta.
Ecco, farci conoscenza va bene, quella la si può fare. E’ l’amore che mi lascia perplessa.
Il senso era quello….il commento iniziale era un gioco di parole col tuo post…ma il succo quello era 😀